A cura di Monica Almici

Anderson P.
Alzheimer’s Blood Test Comes to the Clinic
Medscape Neurology. 2020 Oct 30.

Negli oltre 100 anni trascorsi dalla descrizione anatomopatologica del primo caso di demenza senile, gli scienziati hanno cercato di descrivere in modo via via più preciso la malattia di Alzheimer. Uno dei focus di ricerca è su marcatori di malattia affidabili e di facile interpretazione, la cui rilevazione sia possibile già dalle primissime fasi della malattia, poco invasiva ed economica. 

Dato che l’accumulo di amiloide nella neocorteccia sembra essere primum movens della malattia di Alzheimer, si è cercato di esplorare la possibilità di rilevare tracce di amiloide a livello periferico, soprattutto nei fluidi corporei.

L’azienda C2N ha annunciato la messa a disposizione di un test in grado di rilevare proprio la presenza di amiloide nel sangue: tramite un’irrisoria quantità di sangue prelevata dal braccio del paziente i loro laboratori sarebbero in grado, con una spettrometria di massa, di misurare la concentrazione di amiloide β42 e β40 e di rilevare la presenza delle isoforme dell’apoE, elaborando un “Punteggio di Probabilità di Amiloide”; il referto viene inviato al medico del paziente con l’informazione della presenza di placche di beta-amiloide nel cervello, stadiata in lieve, intermedia o alta. Nei 686 pazienti ultrasessantenni con declino cognitivo o demenza che hanno studiato, la correlazione nell’identificare le placche nel cervello tra questo esame ematico e la PET con tracciante amiloideo riportata dall’azienda è dell’86%.

Sono necessarie, tuttavia, alcune cautele: il campione su cui è stato validato il test è poco numeroso e potrebbe non essere rappresentativo della popolazione che si vorrebbe raggiungere; l’esame inoltre non ha ancora ricevuto l’approvazione della Food and Drag Administration, per cui non è semplice per il clinico interpretarne il risultato.

Il test non può ancora essere usato quale unico strumento diagnostico, per cui la sua fruibilità non sarà immediata.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:

https://www.medscape.com/viewarticle/940048