A cura di Elena Gatti
Kwok JYY, Cheung DSK, Zarit S, Cheung KS, Lau BHP, Lou VW, Cheng ST, Gallagher-Thompson D, Qian M, Chou KL. Multicomponent Intervention for Distressed Informal Caregivers of People With Dementia: A Randomized Clinical Trial.
JAMA Netw Open. 2025 Mar 3;8(3):e250069. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2025.0069.
La crescente incidenza della demenza e l’impatto emotivo sui familiari che prestano assistenza rendono essenziale comprendere quali interventi psicologici siano più efficaci per sostenere i caregivers. Un recente studio pubblicato su JAMA Network Open ha valutato l’efficacia di un programma composto da più interventi di supporto psicologico per familiari di persone con demenza, includendo un’educazione di base sul caregiving, la promozione dell’autocura, tecniche per affrontare i comportamenti problematici dei propri cari, attività per stimolare il benessere quotidiano, la pratica della mindfulness e gruppi di sostegno, ciascuno con una durata tra 3 e 7 settimane e incontri svolti tramite telefonate individuali o videoconferenze di gruppo. Lo studio ha coinvolto 250 caregivers (età media 49 anni), tutti con sintomi depressivi o elevato carico assistenziale, assegnati a combinazioni diverse di questi interventi e seguiti per un anno, con valutazioni iniziali, a sei e a dodici mesi, che misuravano stress percepito, ansia, depressione, qualità della vita e senso di supporto sociale. I risultati hanno mostrato che la mindfulness ha prodotto una riduzione significativa dei sintomi depressivi con una diminuzione media di oltre 2 punti e un aumento della consapevolezza di sé di oltre 4 punti, mentre il supporto di gruppo ha incrementato il sostegno percepito di circa 4,6 punti. Di rilievo, la combinazione di mindfulness e gruppi di sostegno ha determinato un aumento ancora maggiore del supporto percepito, pari a quasi 7,6 punti, e l’associazione tra mindfulness e strategie di autogestione o gestione dei comportamenti problematici ha portato a una riduzione dei sintomi depressivi di circa 1,7 e 1,4 punti rispettivamente, confermando un effetto di potenziamento reciproco tra i diversi interventi. Nei primi sei mesi, chi partecipava a interventi sulla gestione dei comportamenti problematici dei propri cari ha riportato un incremento temporaneo dell’ansia di circa 1,4 punti, fenomeno che si è poi attenuato e accompagnato a un miglioramento delle strategie di cura di circa 2,5 punti e del benessere psicologico di oltre 3 punti. Questi risultati mostrano che un approccio integrato, che combina la mindfulness con altri interventi psicologici mirati, può generare effetti sinergici nel ridurre la depressione e potenziare la percezione di sostegno nei caregivers, evidenziando l’importanza di proporre programmi strutturati e personalizzati con approcci combinati anziché interventi isolati. La possibilità di realizzare tali percorsi in modalità remota e con tempi contenuti conferma la loro fattibilità e utilità per rispondere concretamente alle esigenze di chi si prende cura di persone con demenza.
Potete trovare l’articolo originale al seguente link: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40094667/