A cura di Monica Almici

Ryan J, Storey E, Murray AM, Woods RL, Wolfe R, Reid CM, Nelson MR, Chong TTJ, Williamson JD, Ward SA, Lockery JE, Orchard SG, Trevaks R, Kirpach B, Newman AB, Ernst ME, McNeil JJ, Shah RC; ASPREE Investigator Group.
Randomized placebo-controlled trial of the effects of aspirin on dementia and cognitive decline.
Neurology. 2020 Mar 25:10.1212/WNL.0000000000009277. Epub ahead of print. PMID: 32213642.

La comune aspirina (ASA), avendo azione antinfiammatoria e antiaggregante, potrebbe essere potenzialmente in grado di prevenire o ritardare l’insorgenza della malattia di Alzheimer, così come di proteggere dalla demenza vascolare. 

Una sperimentazione multicentrica, in doppio cieco, controllata con placebo, ha cercato di dare risposta a questa ipotesi. 19mila anziani sani, con un’età uguale o superiore ai 70 anni residenti negli Statu Uniti o in Australia, hanno partecipato allo studio, assumendo quotidianamente 100 mg al giorno di Aspirina o un placebo (secondo un rapporto di 1:1). I volontari, residenti nella comunità di appartenenza e senza deficit cognitivi, sono stati reclutati tramite i medici di medicina generale; sono stati seguiti in media per 4,7 anni, sottoponendsi a una valutazione clinica e cognitiva alla baseline e successivamente ogni anno.

I ricercatori hanno quantificato il declino cognitivo nel tempo e l’insorgenza della demenza nei due gruppi, senza tuttavia trovare alcuna differenza: i soggetti trattati con aspirina hanno mostrato un declino cognitivo sovrapponibile e quello dei soggetti che assumevano placebo; anche l’incidenza di deficit cognitvi, Mild cognitive impairment, Alzheimer o altre forme di demenza è stata simile nei due gruppi.

Lo studio mostra come nei soggetti anziani relativamente sani, l’assunzione di ASA a basso dosaggio non incida sul declino cognitivo né riduca il rischio di demenza, probabile malattia di Alzheimer o lieve deterioramento cognitivo.

Gli autori concludono raccomandando prudenza nella generalizzazione dei risultati, soprattutto perchè il basso dosaggio potrebbe non essere stato sufficiente per sopprimere le infiammazioni e il lasso di tempo in cui sono stati seguiti i soggetti potrebbe essere stato troppo breve perchè si verificasse l’effetto protettivo dell’aspirina.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32213642/