A cura di Giulia Quattrini

Carvalho DZ, St Louis EK, Knopman DS, Boeve BF, Lowe VJ, Roberts RO, Mielke MM, Przybelski SA, Machulda MM, Petersen RC, Jack CR Jr, Vemuri P.
Association of Excessive Daytime Sleepiness With Longitudinal β-Amyloid Accumulation in Elderly Persons Without Dementia.
JAMA Neurol. 2018 Jun 1;75(6):672-680.

L’eccessiva sonnolenza diurna (ESD), definibile come la difficoltà nel mantenere lo stato di veglia durante il giorno, si manifesta frequentemente con l’invecchiamento. Diversi studi longitudinali hanno evidenziato come questa condizione possa rappresentare un fattore in grado di incrementare il rischio di sviluppare demenza. Al sonno viene generalmente attribuito un ruolo di pulizia dalla proteina amiloide (Aβ) e si ritiene che la sua alterazione possa contribuirne all’accumulo. L’aumento di Aβ, a sua volta, indurrebbe la variazione del ciclo sonno-veglia.
Uno studio longitudinale di recente pubblicazione ha indagato il legame tra ESD e Aβ, coinvolgendo 283 partecipanti senza demenza (63 con ESD), di età superiore ai 70 anni, e sottoponendoli a 2 scansioni PET. I risultati hanno evidenziato un’associazione tra ESD alla baseline ed accumulo di Aβ, soprattutto in aree cerebrali particolarmente sensibili, quali cingolo anteriore, cingolo posteriore-precuneo e area parietale. Tale associazione viene confermata dall’analisi longitudinale. Gli autori concludono che gli anziani interessati da ESD potrebbero essere più vulnerabili ai cambiamenti patologici associati alla malattia di Alzheimer. Pertanto, l’individuazione ed il trattamento precoce dei disturbi del sonno potrebbero ridurre l’accumulo di Aβ negli anziani vulnerabili.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29532057