A cura di Federica Ribaldi

Preliminary Evidence for an Association Between the Composition of the Gut Microbiome and Cognitive Function in Neurologically Healthy Older Adults
Manderino L, Carroll I, Azcarate-Peril MA, Rochette A, Heinberg L, Peat C, Steffen K, Mitchell J, Gunstad J.
J Int Neuropsychol Soc. 2017 Jun 23:1-6. doi: 10.1017/S1355617717000492. [Epub ahead of print]

Il microbiota umano è un complesso ecosistema di microrganismi (batteri, funghi, virus) che colonizzano ogni parte del corpo. In particolare, quello intestinale rappresenta la componente più abbondante, contenendo circa 500-1.000 specie differenti di batteri con ampia variabilità interindividuale.
Recenti studi hanno dimostrato il collegamento tra alterazione nella composizione del microbiota intestinale (disbiosi) e patogenesi di diverse malattie neurodegenerative. Tali alterazioni possono essere causate da diversi fattori, quali cambiamenti della motilità intestinale, dei valori del pH, e negli stili di vita (antibiotici, dieta, stress, età). Uno dei primi studi nell’uomo che ha indagato la relazione tra composizione del microbiota intestinale e cognitività è stato pubblicato lo scorso mese su una rivista internazionale. 43 adulti sani sono stati sottoposti ad una completa batteria neuropsicologica e questionari riguardo abitudini alimentari, stili di vita e storia clinica; per il microbiota sono stati raccolti i campioni di feci. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi in base alla prestazione ai test neuropsicologici: il primo gruppo era composto da persone con prestazioni al di sotto della media (di una deviazione standard) in massimo un test, il secondo gruppo da persone con prestazioni sotto media in più di un test. I risultati mostrano differenze significative nella distribuzione di Bacteroidetes, Firmicutes, Proteobacteria e Verrucomicrobia tra i due gruppi; in particolare il gruppo con le funzioni cognitive intatte mostra una diminuzione di Bacteroidetes e Proteobacteria e una maggiore abbondanza di Firmicutes e Berrucomicrobia rispetto al gruppo con le funzioni cognitive “compromesse”. Una successiva correlazione dimostra la possibile associazione tra i phila risultati significativi nella precedente analisi e specifici test cognitivi: una maggiore abbondanza di Verrucomicrobia è relata a migliori prestazioni nell’apprendimento verbale, attenzione e funzioni esecutive; una maggiore abbondanza di Firmicutes a migliori prestazioni in fluenze verbali e memoria; una maggiore abbondanza di Bacteroidetes con peggiori performance in fluenze verbali e memoria; una maggiore abbondanza Proteobacteria con peggiori performance a memoria, linguaggio, funzioni esecutive. I risultati di questo studio confermano l’associazione tra microbiota intestinale e funzioni cognitive già esplorate nei modelli animali. In particolare una maggiore concentrazione di Firmicutes e Verrucomicrobia sembrerebbe essere “protettiva” per le funzioni cognitive mentre l’effetto opposto sarebbe dato da un’alta abbondanza di Bacteroidetes e Proteobacetia. Tuttavia, vista la scarsa numerosità del campione, questi risultati necessitano di ulteriori conferme in popolazioni sia di adulti sani che in pazienti.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28641593