A cura di Valentina Saletti
In uno studio pubblicato su Jama Network Open sono stati esaminati i dati di 8.268 persone inglesi con un’età media di 64 anni, per approfondire il legame tra sintomi depressivi e declino cognitivo, valutato tramite test di memoria e di fluenza verbale. Depressione e perdita di memoria spesso coesistono nella popolazione anziana e anche in questo studio è stata evidenziata una stretta correlazione tra queste due condizioni. I ricercatori hanno dimostrato come la presenza di sintomi depressivi severi alla baseline comportasse un più rapido deterioramento della memoria in partecipanti che fin dall’inizio mostravano fragilità nel dominio mnesico. Allo stesso modo i partecipanti che alla visita basale presentavano difficoltà mnesiche, nel lungo periodo hanno riportato un peggioramento lineare nei sintomi depressivi (tra i vari aspetti indagati con la versione di 8 item del questionario autosomministrato CES-D vi sono il tono dell’umore deflesso, l’impotenza, il senso di inutilità etc.). Non è stato invece osservato un effetto peggiorativo dei sintomi depressivi sulla capacità di fluenza verbale al follow-up. Inoltre i ricercatori suggeriscono che la depressione contribuisce al peggioramento della memoria anche a causa dei cambiamenti cerebrali che si verificano come, ad esempio, l’aumento dei livelli di cortisolo (definito anche come ormone dello stress), che impatta sulle strutture deputate alla memoria. Questo studio suggerisce quanto sia importante monitorare i sintomi depressivi ed eventuali peggioramenti nella memoria, per attuare interventi preventivi, oltre che per sviluppare trattamenti rivolti al sintomo e quindi mirati al miglioramento dell’umore e al rallentamento del declino cognitivo.
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