A cura di Cristina Festari

La notizia aleggiava da alcuni mesi, ma ora è ufficiale: lunedì scorso Agnès Buzyn, Ministro della Salute, ha annunciato che il Sistema Sanitario francese non rimborserà più Donepezil (nome commerciale, Aricept), Memantina (Ebixa), Rivastigmina (Exelon) e Galantamina (Remynil), ossia gli unici quattro farmaci attualmente disponibili per il trattamento sintomatico della malattia di Alzheimer (AD).  La decisione segue un’indagine condotta dalla Commissione di trasparenza della Haute Autorité de Santé (HAS), che denuncia “un’efficacia tutt’al più modesta, associata ad una scarsa tolleranza” come principale giustificazione alla sospensione del loro utilizzo.
Una scelta che si scontra con la letteratura scientifica, vanificandone l’evidenza acquisita negli ultimi decenni. Infatti, numerosi progetti di ricerca, ma anche analisi sistematiche dei lavori disponibili, mostrano un favorevole rapporto costo-beneficio in molti pazienti, soprattutto nella fase prodromica di malattia. Beneficio spesso descritto direttamente anche dai malati e dai familiari che riportano un miglioramento, seppur temporaneo, della qualità di vita.
L’interruzione del rimborso dei farmaci genererà una disuguaglianza nel trattamento dei malati di AD, determinata non dal giudizio medico, ma dalla disponibilità economica delle famiglie.

Evidenza scientifica a favore dell’utilizzo dei farmaci è reperibile:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22541366

Di seguito il link alla pagina web del quotidiano Le Croix, dove è possibile leggere l’articolo completo: https://www.la-croix.com/Journal/medicaments-anti-Alzheimer-seront-rembourses-2018-05-28-1100942176