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Relazione tra decremento della massa corporea e rischio di demenza

A cura di Alessandra Lamanuzzi Li J, Liu C, Ang TFA, Au R. BMI decline patterns and relation to dementia risk across four decades of follow-up in the Framingham Study. Alzheimers Dement. 2022 Dec 15. doi: 10.1002/alz.12839. Epub ahead of print. PMID: 36519667. Il sovrappeso è un fattore di rischio per demenza, ma la relazione tra l’indice di massa corporea (BMI) e lo sviluppo di demenza è tutt’altro che lineare e statica, in quanto vi sono molteplici fattori nel corso della vita di una persona che possono modularne il rapporto.  […]

26 Gennaio 2023|News Medici|Commenti disabilitati su Relazione tra decremento della massa corporea e rischio di demenza

Studio di prevenzione dello stress dei familiari di persone con malattia di Alzheimer

Perché questo studio? L’assistenza domiciliare dei pazienti affetti da malattie di Alzheimer (AD) è spesso delegata a familiari, i cosiddetti caregiver informali. Tale assistenza può essere psicologicamente, fisicamente e finanziariamente onerosa e può esporre i caregiver a maggiore vulnerabilità per malattie psicofisiche. Studi sui tradizionali interventi di psicoeducazione (cicli di incontri in cui vengono fornite conoscenze teoriche e pratiche per l’assistenza) ne hanno dimostrato l’effetto positivo sul benessere psicofisico sia del caregiver che della persona assistita. L’apprendimento esperienziale attraverso la realtà virtuale (VR) è stato recentemente considerato un ulteriore metodo efficace per suscitare comportamenti empatici in ambito assistenziale.  […]

26 Gennaio 2023|IN EVIDENZA|Commenti disabilitati su Studio di prevenzione dello stress dei familiari di persone con malattia di Alzheimer

L’FDA approva il farmaco lecanemab per la commercializzazione in America

A cura di Samantha Galluzzi e Michela Pievani Dal 6 gennaio è disponibile negli Stati Uniti un nuovo farmaco, in aggiunta ad aducanumab, per il trattamento della malattia di Alzheimer (AD). Infatti, la Food and Drug Administration (FDA) ha autorizzato la commercializzazione dell’anticorpo monoclonale lecanemab (nome commerciale Leqembi), secondo la procedura di approvazione accelerata (come era già avvenuto per aducanumab), in base alla quale FDA può approvare farmaci per patologie gravi non curabili, se dimostrano un effetto su un marcatore biologico di malattia, in questo caso il carico di amiloide cerebrale. […]

13 Gennaio 2023|Senza categoria|Commenti disabilitati su L’FDA approva il farmaco lecanemab per la commercializzazione in America

Perdita di udito come fattore di rischio modificabile per la demenza

A cura di Valentina Saletti Yeo BSY, Song HJJMD, Toh EMS, Ng LS, Ho CSH, Ho R, Merchant RA, Tan BKJ, Loh WS. Association of Hearing Aids and Cochlear Implants With Cognitive Decline and Dementia: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Neurol. 2022 Dec 5. doi: 10.1001/jamaneurol.2022.4427. Epub ahead of print. PMID: 36469314. Negli ultimi anni sono state pubblicate evidenze scientifiche circa il ruolo di alcuni fattori di rischio nello sviluppo della demenza, quale ad esempio la perdita di udito. Tale perdita colpisce gran parte della popolazione anziana e spesso è trattabile con apparecchi acustici.  Tuttavia non è chiaro se esista un’associazione tra l’utilizzo di supporti acustici (apparecchi e impianti cocleari) e il declino cognitivo e la demenza.  […]

12 Gennaio 2023|News Familiari|Commenti disabilitati su Perdita di udito come fattore di rischio modificabile per la demenza

Associazione tra organizzazione dei circuiti cerebrali e propagazione della proteina tau nella malattia di Alzheimer

A cura di Giulia Quattrini Functional network segregation is associated with attenuated tau spreading in Alzheimer’s disease. Steward A., Biel D., Brendel M., Dewenter A., et al. Alzheimers Dement. 2022 Nov 25. La malattia di Alzheimer (AD) è caratterizzata dalla deposizione di placche di proteina beta-amiloide e grovigli neurofibrillari (NFTs) di proteina tau iperfosforilata. Questi ultimi si accumulano nella corteccia secondo un percorso definito, che parte dalle regioni temporali (corteccia entorinale) per raggiungere le aree parietali/frontali e, in ultima istanza, le aree motorie. Questo pattern di propagazione […]

15 Dicembre 2022|News Medici|Commenti disabilitati su Associazione tra organizzazione dei circuiti cerebrali e propagazione della proteina tau nella malattia di Alzheimer

Farmaci modificanti il decorso della malattia di Alzheimer: da speranza a prossima realtà

A cura di Michela Pievani, Samantha Galluzzi e Cristina Festari È stata portatrice di importanti novità l’edizione 2022 del convegno internazionale Clinical Trials in Alzheimer’s Disease (CTAD, San Francisco, 29/11-2/12), il principale convegno dedicato alle nuove terapie, farmacologiche e non, dei disturbi neurocognitivi, con speciale attenzione alla malattia di Alzheimer (AD). Finalmente, dopo anni di insuccessi per i cosiddetti farmaci “disease-modifying”, cioè i farmaci che modificano il decorso della malattia attraverso la rimozione dell’amiloide, il lecanemab, prodotto da Eisai e Biogen ha dimostrato di rallentare del 27% la progressione della malattia di Alzheimer […]

15 Dicembre 2022|IN EVIDENZA|Commenti disabilitati su Farmaci modificanti il decorso della malattia di Alzheimer: da speranza a prossima realtà

L’utilizzo della musicoterapia nella Malattia di Alzheimer

A cura di Eleonora Mugherino “The promise of music therapy for Alzheimer’s disease: A review”. Matziorinis, A.M. & Koelsch, S.Annals of the New York Academy of Sciences. 2022 Oct;1516(1):11-17. doi: 10.1111/nyas.14864. La musicoterapia (MT) è un intervento non farmacologico basato sull’uso della musica come strumento educativo, riabilitativo o terapeutico. Può essere praticato in modo attivo (ad es. suonare uno strumento, cantare, battere le mani e ballare) oppure in modo passivo, ossia ascoltando musica. […]

1 Dicembre 2022|News Familiari|Commenti disabilitati su L’utilizzo della musicoterapia nella Malattia di Alzheimer

ARWIBO in EPND: il nostro contributo all’iniziativa europea nata per accelerare le scoperte scientifiche

A cura di Cristina Festari   Da pochi giorni la coorte bresciana ARWIBO (Alzheimer’s Disease Repository Without Borders) è pubblicata e consultabile nel Catalogo delle coorti della Piattaforma Europea per le Malattie Neurodegenerative (EPND). EPND è un consorzio multidisciplinare di clinici, ricercatori e scienziati uniti nel tentativo di diagnosticare, trattare e prevenire le malattie neurodegenerative. EPND si propone di accelerare la scoperta, lo sviluppo e la validazione dei biomarcatori per le malattie neurodegenerative, eliminando gli ostacoli alla condivisione di dati e campioni e promuovendo la collaborazione tra centri in Europa e nel mondo.  […]

24 Novembre 2022|IN EVIDENZA|Commenti disabilitati su ARWIBO in EPND: il nostro contributo all’iniziativa europea nata per accelerare le scoperte scientifiche

La stimolazione magnetica transcranica può rallentare la progressione dei sintomi nella malattia di Alzheimer?

A cura di Silvia Saglia Koch G, Casula EP, Bonnì S, Borghi I, Assogna M, Minei M, Pellicciari MC, Motta C, D’Acunto A, Porrazzini F, Maiella M, Ferrari C, Caltagirone C, Santarnecchi E, Bozzali M, Martorana A. Precuneus magnetic stimulation for Alzheimer’s disease: a randomized, sham-controlled trial. Brain. 2022 Oct 25:awac285. doi: 10.1093/brain/awac285. Epub ahead of print.  I risultati di una ricerca pubblicata di recente sulla rivista Brain suggeriscono che un trattamento di stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS) potrebbe rallentare il declino cognitivo e funzionale che caratterizzano la malattia di Alzheimer (AD). Nello specifico, 50 pazienti con AD di grado lieve e moderato sono stati randomizzati e sottoposti a 24 settimane di stimolazione placebo o reale del precuneo, un’area cerebrale situata mesialmente nel lobulo parietale superiore che fa parte del Default Mode Network (DMN), un circuito fondamentale per le funzioni di apprendimento e memoria. Nell’AD tale regione è caratterizzata da precoce accumulo di proteina amiloide e tau, atrofia e ipometabolismo.  […]

17 Novembre 2022|News Medici|Commenti disabilitati su La stimolazione magnetica transcranica può rallentare la progressione dei sintomi nella malattia di Alzheimer?

NEST4AD: uno studio di stimolazione magnetica non-invasiva per preservare la memoria

È attualmente attivo presso il nostro Centro lo studio NEST4AD, uno studio di stimolazione non-invasiva dei circuiti cerebrali coinvolti nella malattia di Alzheimer. L’obiettivo è quello di testare se la stimolazione magnetica transcranica ripetuta (rTMS) possa modulare la comunicazione tra le aree di una specifica rete neuronale, denominata “default mode network (DMN), la quale gioca un ruolo chiave per la memoria autobiografica ed episodica.  […]

17 Novembre 2022|IN EVIDENZA|Commenti disabilitati su NEST4AD: uno studio di stimolazione magnetica non-invasiva per preservare la memoria