A cura di Claudio Singh Solorzano

Beck ED, Yoneda T, James BD, Bennett DA, Hassenstab J, Katz MJ, Lipton RB, Morris J, Mroczek DK, Graham EK.
Personality predictors of dementia diagnosis and neuropathological burden: An individual participant data meta-analysis.
Alzheimers Dement. 2024 Mar;20(3):1497-1514. doi: 10.1002/alz.13523. Epub 2023 Nov 29.

Recenti studi hanno mostrato come i tratti di personalità e il benessere soggettivo possano essere un fattore predisponente e/o protettivo per la salute cerebrale, considerando il loro effetto sulla sfera comportamentale, emotiva e cognitiva, nonché sullo sviluppo di neuropatologia (es., attraverso l’adozione di determinati stili di vita e la resilienza cognitiva). Dal momento che questi fattori possono influenzare fattori di rischio modificabili di demenza ed essendoci ancora poche evidenze che legano personalità, benessere, insorgenza di demenza e segni di neuropatologia, la ricerca su questi aspetti è necessaria. 
Considerando un campione di 44.531 persone provenienti da 8 coorti longitudinali (3 europee e 5 nordamericane) che hanno raccolto dati sui tratti di personalità, diagnosi di demenza e neuropatologia, una recente meta-analisi di dati individuali one-stage ha raggruppato e armonizzato questi dati in modo da rendere generalizzabili i risultati. Sono state considerate misure di tratti di personalità (coscienziosità, gradevolezza, estroversione, nevroticismo, apertura mentale), benessere (soddisfazione di vita, affettività positive, affettività negativa), la ricezione di una diagnosi di demenza (sì/no) e 10 indicatori di neuropatologia post-mortem (es. Braak stage, segni di arteriosclerosi, presenza di placche neuritiche, etc). Tutte le analisi sono state controllate per età, genere e scolarità.

I risultati hanno mostrato che alti livelli di nevroticismo e affettività negativa, e bassi livelli di coscienziosità, estroversione, e affettività positiva erano associati a maggiore rischio di ricevere una diagnosi di demenza. Tuttavia, nessun tratto di personalità o aspetto del benessere soggettivo è risultato associato in maniera consistente agli indicatori di neuropatologia post-mortem. Considerando i tratti di personalità/benessere soggettivo come moderatori della relazione tra diagnosi di demenza e neuropatologia post-mortem, si è individuata la coscienziosità come importante fattore protettivo per lo sviluppo di neuropatologia (Braak stage) nonostante la diagnosi di demenza.

Questi risultati forniscono interessanti indicazioni sui tratti di personalità e gli aspetti di benessere soggettivo maggiormente associati ad una diagnosi di demenza e al loro potenziale ruolo protettivo per lo sviluppo di neuropatologia. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi longitudinali per capire nel dettaglio i meccanismi sottostanti queste associazioni.

Per un approfondimento, di seguito il link all’articolo originale: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38018701/