A cura di Anna Tarallo

A pilot study of community-based occupational therapy for persons with dementia (COTID-IT Program) and their caregivers: evidence for applicability in Italy.
Pozzi C, Lanzoni A, Lucchi E, Bergamini L, Bevilacqua P, Manni B, Garzetta G, Barbieri S, Khazri S, Chattat R, Graff M, Fabbo A,
Morandi A.
Aging Clin Exp Res. 2018 Nov 28. doi: 10.1007/s40520-018-1078-7. [Epub ahead of print]

In Italia più di 12 milioni di persone (circa il 22% della popolazione) ha un’età superiore a 65 anni. È noto che con l’invecchiamento della popolazione aumenta la prevalenza di demenza e si stima che, nel nostro paese, ci siano oltre un milione di malati di demenza e circa tre milioni di persone impegnate a prendersene cura, direttamente o indirettamente (caregiver). Tali numerosità hanno delle implicazioni sul piano sociale, economico e gestionale. Infatti, la demenza, non determina solo un decadimento cognitivo ma anche una maggiore difficoltà nella gestione delle attività della vita quotidiana (es. mangiare, lavarsi, ecc) con conseguente impatto sulla spesa sanitaria nazionale. Il mantenimento di tali autonomie è centrale in un approccio riabilitativo che si è dimostrato efficace negli ultimi anni: la terapia occupazionale (TO). È stato dimostrato che la TO nella popolazione con demenza di grado lieve-moderato potrebbe migliorare l’umore, la qualità della vita e la salute globale sia dei pazienti che dei caregiver. Un gruppo di ricercatori italiani ha valutato l’applicabilità, nella nostra realtà nazionale, di un programma di terapia occupazionale svolto in comunità residenziali, che ha già riscosso successo in altri paesi, come l’Olanda. A tale scopo 27 coppie di anziani con demenza da lieve a moderata, residenti in comunità, e i loro principali caregiver hanno partecipato ad un programma di 10 sessioni di terapia occupazionale per 5 settimane. Dopo il ciclo di terapia, i caregiver hanno mostrato un maggior senso di competenza nello svolgere il loro compito e nei pazienti è stato riscontrato un miglioramento nella prestazione e un aumento della soddisfazione personale. I risultati suggeriscono che tale programma ha un effetto positivo sia sui pazienti che sui caregiver e supportano la possibilità di attuazione dello stesso a livello nazionale.

 

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30488182