A cura di Eleonora Mugherino

Dolatshahi M, Commean PK, Rahmani F, Liu J, Lloyd L, Nguyen C, Hantler N, Ly M, Yu G, Ippolito JE, Sirlin C, Morris JC, Benzinger TLS, Raji CA.
Alzheimer Disease Pathology and Neurodegeneration in Midlife Obesity: A Pilot Study.
Aging Dis. 2023 Aug 3. doi: 10.14336/AD.2023.0707. Epub ahead of print. 

I ricercatori dell’Università di Washington hanno condotto uno studio pilota con 32 partecipanti ed hanno osservato che l’obesità e l’eccesso di tessuto adiposo viscerale addominale sono fattori di rischio per la malattia di Alzheimer (AD). Lo studio ha coinvolto individui cognitivamente sani, di mezza età, in sovrappeso e con un BMI (indice di massa corporea) di 32,28 ± 6,39 kg/m2. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti ad esami del sangue, risonanza magnetica cerebrale e addominale e PET per indagare le proteine maggiormente studiate nella malattia di Alzheimer, ossia l’amiloide e la tau. 

Inoltre, è stato osservato che l’aumento del rapporto tra l’IVA (tessuto adiposo viscerale elevato) e il SAT (tessuto adiposo sottocutaneo elevato) addominale sia associato ad un minore spessore delle cortecce temporali del partecipante, ossia le aree cerebrali coinvolte nell’AD. All’aumentare del rapporto IVA/SAT addominale è emersa poi una maggiore captazione di amiloide nella corteccia del precuneo destro, anche se questa associazione è risultata significativa solo per gli individui di sesso maschile.

I risultati di questo studio sperimentale evidenziano quindi quanto sia importante modificare il proprio stile di vita per prevenire l’incidenza clinica della malattia di Alzheimer. Infatti, praticare attività fisica, scegliere la dieta mediterranea, avere impegni sociali potrebbero essere azioni utili per incrementare la riserva cognitiva e ritardare così lo sviluppo della demenza dal punto di vista clinico.

Ulteriori studi longitudinali dovranno essere condotti per poter indagare maggiormente il ruolo dei fattori metabolici e quelli relativi allo stile di vita, in rapporto allo sviluppo della malattia di Alzheimer.

Risulta possibile trovare ulteriori informazioni al seguente link:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37548931/