A cura di Elena Rolandi

Amyloid-associated increases in longitudinal report of subjective cognitive complaints.

Amariglio RE, Buckley RF, Mormino EC, Marshall GA, Johnson KA, Rentz DM, Sperling RA.

Alzheimers Dement (NY). 2018 Sep 6;4:444-449. doi: 10.1016/j.trci.2018.08.005. eCollection 2018.

Il disturbo cognitivo soggettivo (SCC) è caratterizzato dalla percezione di un peggioramento delle proprie capacità cognitive nella vita quotidiana, in assenza di deficit cognitivi obiettivi misurabili tramite test neuropsicologici. Numerosi studi hanno supportato l’ipotesi che la presenza di SCC costituisca un fattore di rischio per la malattia di Alzheimer (AD), suggerendo che tale condizione potrebbe rappresentare la prima manifestazione sintomatica della malattia. Tuttavia, il cambiamento nel tempo delle lamentele soggettive, nello specifico in individui positivi per i biomarcatori di AD, è stato raramente studiato.

Nel presente studio sono stati analizzati i dati relativi a 279 partecipanti allo studio Harvard Aging Brain Study, valutati annualmente per circa 4 anni tramite valutazione neuropsicologica e un questionario per misurare SCC, composto da 7 domande sì/no relative a cambiamenti cognitivi percepiti in alcune attività della vita quotidiana. Il campione era composto da anziani cognitivamente integri, classificati in base alla positività/negatività alla PET per amiloide al basale (A+/A-).

I risultati hanno mostrato che più alti livelli di SCC erano associati ad un maggiore declino cognitivo solo nei soggetti A+ e che SCC aumentava globalmente nel tempo nella popolazione studiata ma con un cambiamento maggiore nei soggetti A+. I sintomi depressivi e la presenza della variante ε4 del gene APOE non modificavano le associazioni trovate.

Gli autori suggeriscono l’utilità di quantificare il livello di SCC nel tempo negli studi sulle fasi precliniche di AD, caratterizzate da positività ai biomarcatori di AD in assenza di deficit cognitivi. Questo potrebbe aggiungere informazioni complementari alle misure cognitive classicamente utilizzate, permettendo di rilevare e tracciare i cambiamenti percepiti sul funzionamento nella vita quotidiana.

 

Per maggiori dettagli:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30258973