A cura di Giulia Quattrini

Hendriks S, Ranson JM, Peetoom K, Lourida I, Tai XY, de Vugt M, Llewellyn DJ, Köhler S.
Risk Factors for Young-Onset Dementia in the UK Biobank.
JAMA Neurol. 2023 Dec 26:e234929. doi: 10.1001/jamaneurol.2023.4929. Epub ahead of print. 

Nonostante la demenza sia una patologia che colpisce più frequentemente la popolazione anziana, una percentuale di persone sono colpite dalla malattia prima dei 65 anni. Questa manifestazione, nota come “demenza ad esordio giovanile” (“young-onset dementia”, YOD), è meno nota rispetto alla demenza in età avanzata. I principali fattori di rischio ad oggi individuati per YOD sono di tipo genetico, in grado però di spiegare solo una piccolissima percentuale di casi. L’individuazione di fattori di rischio modificabili permetterebbe una riduzione della sua incidenza e del suo impatto a livello economico-assistenziale. A tal fine, uno studio recentemente pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale ha utilizzato un’ampia coorte di partecipanti (>350000) per individuare quali potrebbero essere i principali fattori di rischio per YOD. Sono stati individuati in totale 15 fattori di rischio, di cui la maggior parte sono di tipo modificabile, come una bassa scolarità, un basso reddito, l’isolamento sociale, l’abuso di alcol, la presenza di diabete o depressione. Tra i fattori non modificabili, l’omozigosi per l’allele ε4 del gene APOE è risultato il principale fattore di rischio. Per contro, i potenziali fattori protettivi sono risultati essere un’elevata scolarità, un consumo moderato di alcol, lo svolgere attività fisica con regolarità. Questi risultati saranno particolarmente rilevanti per i futuri studi di prevenzione YOD.

 

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38147328/