A cura di Lorenzo Pini

Microglia-derived ASC specks cross-seed amyloid-β in Alzheimer’s disease.
Venegas C, Kumar S, Franklin BS, Dierkes T, Brinkschulte R, Tejera D, Vieira-Saecker A, Schwartz S, Santarelli F, Kummer MP, Griep A, Gelpi E, Beilharz M, Riedel D, Golenbock DT, Geyer M, Walter J, Latz E, Heneka MT.
Nature. 2017 Dec 20;552(7685):355-361.

Nel cervello di persone con malattia di Alzheimer (AD) si formano aggregati aberranti di proteine beta amiloidi (Aβ) che danneggiano progressivamente il tessuto neuronale.
Da diverso tempo è stata avanzata l’ipotesi di un ruolo attivo dei processi infiammatori nella deposizione delle placche Aβ. Alla fine dell’anno appena trascorso, i ricercatori dell’Università di Bonn, firmatari di un articolo sulla rivista Nature, hanno studiato tale relazione mediante una serie di esperimenti condotti su topi transgenici con doppia mutazione APP/PSEN1. In questo studio hanno evidenziato come il contatto di alcune proteine pro-infiammatorie con le cellule microgliali attivino al loro interno un complesso proteico (inflammosoma), tra cui la proteina NLRP3 che a sua volta attiva la sintesi ed il rilascio di una proteina denominata ASC. Quest’ultima, oltre ad attivare un’ulteriore risposta infiammatoria da parte delle altre cellule microgliali (comportando un perenne stato infiammatorio cerebrale deleterio) sembra facilitare l’aggregazione delle proteine Aβ. I ricercatori, infatti, hanno notato come l’iniezione nell’ippocampo dei topi mutati di proteine ASC aumenti l’estensione delle placche Aβ al suo interno rispetto alla struttura ippocampale controlaterale in cui era stata iniettata una sostanza inerte di controllo. Inoltre, i ricercatori hanno osservato una riduzione delle placche Aβ dopo somministrazione di anticorpi specifici per la proteina ASC.
Questi risultati hanno pertanto una duplice considerazione. Da un lato mostrano un collegamento tra la patofisiologia della AD e la risposta infiammatoria individuando i meccanismi molecolari coinvolti, dall’altro indicano nuovi possibili bersagli terapeutici.

Per l’articolo completo:
https://www.nature.com/articles/nature25158