A cura di Roberta Baruzzi

Il sistema circadiano regola numerosi processi biologici nel corso delle 24 ore, come il ritmo sonno-veglia. Disturbi del ritmo circadiano sono stati descritti in pazienti con malattia di Alzheimer (AD), tuttavia non è noto se queste alterazioni siano già presenti nella fase pre-sintomatica di malattia (AD preclinico). Questo aspetto è stato indagato in un recente studio pubblicato sulla rivista JAMA Neurology, nel quale sono stati inclusi 189 volontari cognitivamente sani valutati presso il Knight Alzheimer’s Disease Research Center dell’Università di Washington in St. Louis. I soggetti hanno effettuato una Tomografia ad Emissione di Positroni (PET) con tracciante per amiloide o un prelievo del liquido cerebrospinale (CSF), al fine di misurare i livelli di amiloide, una proteina il cui accumulo cerebrale è associato allo sviluppo di AD. 139 soggetti sono risultati negativi all’amiloide, i restanti 50 mostravano livelli alterati di amiloide (AD preclinico). Sono stati quindi misurati i ritmi di sonno-veglia nel corso di 7-14 giorni attraverso un actigrafo da polso. Lo studio ha mostrato un’anomalia del ritmo circadiano nei soggetti con livelli elevati di amiloide. Tali alterazioni erano indipendenti dall’età e dal sesso. Pertanto, i ricercatori suggeriscono che alterazioni del ritmo circadiano potrebbero verificarsi precocemente nel corso della malattia e che precedano l’insorgenza dei sintomi. Ulteriori studi saranno necessari per capire quale sia l’associazione tra le alterazioni del ritmo circadiano e i processi fisiopatologici sottostanti la malattia.

È possibile visionare l’articolo originale al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29379963