A cura di Michela Rampini

Garcia MA, Diminich ED, Lu P, Arévalo SP, Sayed L, Abdelrahim R, Ajrouch KJ.
Caregiving for Foreign-Born Older Adults With Dementia.
J Gerontol B Psychol Sci Soc Sci. 2023 Mar 13;78(Suppl 1):S4-S14. doi: 10.1093/geronb/gbac153.

L’invecchiamento globale della popolazione e l’aumento dei flussi migratori hanno portato ad una crescita senza precedenti del numero di persone anziane nate all’estero. Stime recenti indicano che negli Stati Uniti il 14.3% della popolazione ultrasessantacinquenne è composto da persone immigrate e tale percentuale toccherà il 23.3% nel 2060.

Alcune ricerche hanno evidenziato che i caregiver (coloro che si prendono cura) di persone nate all’estero affette da demenza, riportano livelli più elevati di burden (il “carico” psicologico e fisico che influisce negativamente sulla salute del caregiver e sull’assistenza al familiare). Comprendere quali sono i fattori legati all’immigrazione che si associano al benessere psicologico del caregiver è fondamentale per identificare le lacune esistenti e per promuovere interventi assistenziali più efficaci. A tal proposito uno studio americano ha analizzato i dati raccolti nel 2011 e nel 2015 su un campione di 1474 caregiver (nel 75% dei si trattava del coniuge/partner) di pazienti ultrasessantacinquenni immigrati e non. Mentre non sembrano esserci differenze legate al paese di origine del paziente, i risultati hanno mostrato che alcune caratteristiche del caregiver, come il livello di istruzione più basso e l’essere donna, erano significativamente associate a livelli più alti di burden assistenziale. Inoltre, sembrerebbe esserci una associazione tra l’età al momento della migrazione degli adulti anziani con demenza e il benessere psicologico del caregiver. Spesso gli adulti nati all’estero e migrati dopo i 50 anni d’età si trovano a vivere con meno risorse e in una rete sociale più ristretta, il che può comportare una maggiore dipendenza da coloro che li assistono. L’età più avanzata al momento della migrazione implica inoltre altre sfide legate all’assistenza (barriere linguistiche, isolamento, ecc), che concorrono a ridurre ulteriormente il benessere psicologico dei loro caregiver.

Questi risultati e la constatazione che, in Italia, il fenomeno migratorio ha assunto negli ultimi anni una dimensione sempre più ampia, dovrebbero stimolare lo sviluppo di interventi e servizi di supporto e cura culturalmente e linguisticamente adeguati.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36409465