A cura di Silvia Saglia

Grover S, Wen W, Viswanathan V, Gill CT, Reinhart RMG.
Long-lasting, dissociable improvements in working memory and long-term memory in older adults with repetitive neuromodulation.
Nat Neurosci. 2022 Sep;25(9):1237-1246. doi: 10.1038/s41593-022-01132-3.

Lo sviluppo di interventi volti a prevenire o migliorare il declino cognitivo negli anziani è un ambito di ricerca in costante crescita. In questo contesto, le tecniche di stimolazione non invasiva rappresentano una strategia promettente poiché permettono di modulare la plasticità corticale.

Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Neuroscience ha testato gli effetti di un trattamento di stimolazione elettrica transcranica a corrente alternata (tACS) sulla memoria verbale e a lungo termine in un gruppo di persone senza disturbi cognitivi di età compresa tra 65 e 88 anni. Il trattamento testato consisteva in sessioni di venti minuti di stimolazione per quattro giornate consecutive durante le quali i partecipanti svolgevano un compito di memorizzazione e rievocazione di parole. I risultati hanno mostrato effetti selettivi in relazione alla frequenza di neuromodulazione e all’area stimolata. Nello specifico, i partecipanti mostravano un significativo potenziamento della memoria di lavoro uditivo-verbale a seguito della stimolazione a bassa frequenza della corteccia parietale, mentre la stimolazione ad alta frequenza della corteccia prefrontale beneficiava la memoria a lungo termine. Questi miglioramenti persistevano a un mese dalla fine dell’intervento ed erano più marcati negli individui con prestazioni cognitive più basse alla baseline.

Tali risultati suggeriscono che le tecniche di stimolazione non invasiva ripetitiva potrebbero essere sfruttate nella popolazione anziana per potenziare in modo selettivo la funzionalità mnesica e i circuiti cerebrali che la supportano.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda all’articolo originale:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35995877/