Underwood E. (2015)
NEUROSCIENCE. Lifelong memories may reside in nets around brain cells.
Science. 350:491-492.

I ricordi possono essere codificati e mantenuti nel cervello per tutta la vita, ma i meccanismi molecolari responsabili del loro stoccaggio a lungo termine non sono ancora stati chiariti. Alcuni scienziati sostengono che al mantenimento dei ricordi nel tempo dovrebbero sottostare cambiamenti molecolari altrettanto stabili, a differenza di quanto avviene per le proteine sinaptiche, che vengono sintetizzate e degradate rapidamente. Al meeting annuale della Società di Neuroscienze, tenutosi di recente a Chicago, sono stati presentati i risultati di nuove ricerche sulle reti perineuronali (PNNs), una forma specializzata di matrice extracellulare che circonda molti neuroni nel sistema nervoso centrale, che sembrano essere il substrato neurale ideale per il mantenimento a lungo termine dei ricordi. In particolare, il team di ricerca del Dr. Tsien, dell’Università della California, San Diego, ha condotto diversi esperimenti, identificando i buchi delle PNNs come possibili siti di stoccaggio per i ricordi a lungo termine. In primo luogo, i ricercatori hanno verificato quanto le PNNs siano durevoli, evidenziando che le proteine che le compongono possono sopravvivere per almeno 180 giorni, quasi la vita di un topo. Inoltre, usando una nuova tecnica di marcatura fluorescente, hanno scoperto che le PNNs sono presenti nell’intero cervello e non sono in poche aree specifiche, come suggerito da studi precedenti. Successivamente, hanno indagato come le PNNs interagiscono con le sinapsi. Studi in vitro hanno mostrato che laddove emergono nuove sinapsi, il fitto reticolo delle PNNs sviluppa dei buchi, come per accogliere nuovi collegamenti. In un altro esperimento, topi geneticamente modificati, privati di un enzima che normalmente degrada le PNNs, hanno ottenuto risultati negativi in un compito di apprendimento, che gli scienziati hanno attribuito a difficoltà nella formazione di nuovi ricordi. Considerati complessivamente, questi dati appaiono incoraggianti e suggeriscono che i buchi delle PNNs potrebbero favorire lo sviluppo di nuove sinapsi e fornire il supporto strutturale necessario per il sostegno delle connessioni stabilite e la persistenza nel tempo dei ricordi. Per determinare quale sia il vero ruolo delle PNNs nella memoria, il gruppo di Tsien ha progettato nuovi studi, come la creazione di topi transegenici con PNNs fluorescenti, in modo da tracciare e monitorare il loro sviluppo nel corso del tempo.

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