A cura di Evita Tomasoni

Preliminary study of a communication intervention for family caregivers and spouses with dementia.
Williams CL, Newman D, Hammar LM.
Int J Geriatr Psychiatry. 2018;33:e343–e349.

Un numero considerevole di caregiver, ossia coloro che si prendono cura delle persone affette da demenza, sono coniugi. A causa dell’aumento dell’aspettativa di vita e della diminuzione del tasso di natalità, gli epidemiologi prevedono che in futuro saranno sempre più i mariti e/o le mogli che si prenderanno cura del proprio partner.  La demenza ha un impatto importante sulle relazioni coniugali soprattutto per quanto riguarda la comunicazione, la complicità tra coniugi e l’opportunità di condivisione delle attività. A sua volta, la riduzione della soddisfazione coniugale e il distacco potrebbero portare a trascurare il partner affetto da demenza, o peggio ancora, a episodi di violenza.
Mantenere una buona comunicazione nella relazione di coppia è un aspetto molto importante, ma con l’esordio della demenza in uno dei due coniugi, il declino delle abilità di linguaggio può portare a incomprensioni, conflitti, isolamento o perdita dell’intimità. Per evitare che questo accada, spesso i caregiver utilizzano strategie comunicative, sia verbali che non verbali, che ritengono utili ma che si rivelano successivamente inefficaci.
Per aiutare i caregiver a migliorare lo scambio comunicativo, un gruppo di ricercatori americani ha sviluppato un intervento domiciliare settimanale di 10 incontri, chiamato CARE (Communication About Relationship and Emotion). Nello studio sono state coinvolte 15 coppie sposate in cui uno dei coniugi era affetto da demenza. L’intervento è stato articolato in 10 moduli con un’ampia gamma di argomenti di comunicazione e ogni tema è stato affrontato e personalizzato per ciascuna diade. Per tutta la durata della ricerca, l’interazione verbale e non verbale delle coppie è stata videoregistrata e valutata con apposite scale.
L’intervento CARE sembra promettente nel migliorare i rapporti comunicativi tra il paziente e il rispettivo partner e in futuro potrebbe aiutare i clinici ad agevolare, in molteplici contesti, l’interazione nelle coppie in cui uno dei coniugi è affetto da demenza.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29105129