Devore EE et al. (2012)
Dietary Intakes of Berries and Flavonoids in Relation to Cognitive Decline.
Ann Neurol.

Poiché il declino cognitivo si sviluppa negli anni, le abitudini alimentari a lungo termine potrebbero essere importanti per la salute del cervello. Alcuni studi sui ratti hanno mostrato una correlazione tra consumo di bacche e rallentamento del declino cognitivo. Lo stress ossidativo e le infiammazioni contribuiscono alla riduzione dell’efficienza mentale e le bacche sono potenti antiossidanti e antinfiammatori. In particolare i mirtilli sono ricchi di un tipo di flavonoidi (composti presenti nelle piante) chiamato “antocianidine” che può attraversare la barriera emato-encefalica e localizzarsi nelle aree cerebrali deputate all’apprendimento e alla memoria. Sulla base di quanto appena detto alcuni ricercatori hanno ipotizzato che il consumo abbondante di flavonoidi potrebbe essere utile per ridurre il declino cognitivo negli anziani. Uno studio condotto in America ha valutato l’associazione tra il consumo di frutti di bosco e flavonoidi e il peggioramento delle funzioni mentali in un gruppo di donne anziane. Lo studio “Infermiere in salute” iniziò nel 1976 quando 121.700 infermiere tra i 30 e i 55 anni compilarono un questionario sulla loro salute e stile di vita e uno sulle abitudini alimentari. Sulla base delle risposte fornite esperti nutrizionisti provvedevano a calcolare la quantità di flavonoidi assunti con la dieta dichiarata. Ogni 2 anni alle partecipanti venivano re-inviati i questionari per monitorare la loro condizione. A distanza di 20 anni le donne che avevano compiuto 70 anni vennero invitate a partecipare ad uno studio sulle funzioni cognitive che implicava la valutazione con test neuropsicologici. Dai risultati è emerso che le donne che assumono grandi quantità di flavonoidi sembrano avere punteggi migliori ai test rispetto a quelle che non ne consumano. Un piccolo accorgimento come quello di integrare la propria dieta con frutti di bosco (mirtilli e fragole in particolare) potrebbe dunque diventare un’utile abitudine alimentare.

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