Macfarlane MD et al. (2015)
Striatal Atrophy in the Behavioural Variant of Frontotemporal Dementia: Correlation with Diagnosis, Negative Symptoms and Disease Severity.
PLoS One. 10:e0129692.

La variante comportamentale della demenza frontotemporale (bvFTD) è caratterizzata da disinibizione, apatia, cambiamenti della personalità, comportamenti ripetitivi e disturbi alimentari. Risulta associata a cambiamenti nella parte dorsale dello striato (nucleo caudato e putamen), collegati alle disfunzioni nei circuiti cortico-striato-talamici che mediano le funzioni esecutive e motorie. Questo studio ha indagato il volume e la morfologia del nucleo caudato e del putamen, correlando tali misure con variabili cliniche come la gravità dei sintomi, il comportamento e la cognizione, utilizzando scale come Frontal Behavioural Inventory, Clinical Dementia Rating per bvFTD, Color Word Interference, Hayling (parte B) test, Brixton test, e Trail-Making Test. I nuclei sono stati delineanti in modo manuale sulla risonanza magnetica di 28 pazienti con bvFTD e 26 controlli sani. Entrambi i nuclei sono risultati significativamente più piccoli nei pazienti rispetti ai controlli, soprattutto a sinistra (caudato: 16% e 11%; putamen: 18% e 12%, sinistra e destra rispettivamente). In merito alla morfologia, non sono stati identificati cambiamenti locali nel putamen, mentre nel nucleo caudato, le zone coinvolte sono quelle connesse con la corteccia dorsolaterale prefrontale, con la corteccia mediofrontale/cingolatata anteriore e con la corteccia orbitofrontale, zone che risultano correlate inoltre con una maggior gravità della malattia. La morfologia globale del putamen di sinistra correla con punteggi alti ai sintomi negativi del Frontal Behavioural Inventory, e quella di destra con i sintomi positivi. Questo studio dimostra che i sintomi comportamentali e la gravità della malattia nella bvFTD sono correlati ad anomalie in termini sia di dimensioni e che di morfologia dello striato. Questo potrebbe portare a considerare lo striato come un possibile biomarcatore di questa malattia.

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