A cura di Giulia Quattrini

ADAMANT: a placebo-controlled randomized phase 2 study of AADvac1, an active immunotherapy against pathological tau in Alzheimer’s disease.
Novak P, Kovacech B, Katina S, Schmidt R, Scheltens P, Kontsekova E, Ropele S, Fialova L, Kramberger M, Paulenka-Ivanovova P, Smisek M, Hanes J, Stevens E, Kovac A, Sutovsky S, Parrak V, Koson P, Prcina M, Galba J, Cente M, Hromadka T, Filipcik P, Piestansky J, Samcova M, Prenn-Gologranc C, Sivak R, Froelich L, Fresser M, Rakusa M, Harrison J, Hort J, Otto M, Tosun D, Ondrus M, Winblad B, Novak M & Zilka N.
Nat Aging, 2021;1:521–534.

Sono stati pubblicati di recente i risultati dello studio ADAMANT, finalizzato a testare la sicurezza e la risposta immunitaria e clinica indotta da un vaccino contro la formazione di grovigli neurofibrillari di proteina tau (NFTs) nella malattia di Alzheimer (AD). I NFTs si propagano da neurone a neurone tramite un meccanismo simile a quello prionico, in cui la cellula affetta trasmette il materiale patologico alla cellula sana adiacente.I NFTs extracellulari sono dei target facilmente raggiungibili dai farmaci e la loro rimozione potrebbe rappresentare una strategia molto promettete per la cura dell’AD. Partendo da questi presupposti è stato avviato lo studio ADAMANT, con l’obiettivo di mettere a punto un vaccino (AADvac1) in grado di legarsi e rimuove i NFTs nell’AD.  Lo studio, della durata di 24 mesi, randomizzato e controllato con placebo, ha interessato 196 pazienti con AD lieve (177 sottoposti al trattamento, 96 al placebo). AADvac1 si è rivelato essere ben tollerato, senza effetti collaterali significativi sul piano clinico, dimostrandosi quindi molto sicuro. Analogamente, è stata rilevata una elevata risposta immunitaria, mentre non sono stati rilevati miglioramenti a livello cognitivo. Sulla base di questi risultati verrà condotto uno studio di fase 3 per verificare l’efficacia del vaccino sui sintomi clinici e sui biomarcatori in un campione sufficientemente ampio (tra 700 e 1300 soggetti).

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:

https://www.nature.com/articles/s43587-021-00070-2