A cura di Sara Gipponi

‘In this together’ or ‘Going it alone’: Spousal dyad approaches to Alzheimer’s.
Daley RT, O’Connor MK, Shirk SD, Beard RL.
J Aging Stud. 2017 Jan;40:57-63. doi: 10.1016/j.jaging.2017.01.003. Epub 2017 Feb 10.

Con il progressivo invecchiamento della popolazione, aumenta considerevolmente la prevalenza della malattia di Alzheimer (AD). Mentre la comunità scientifica è impegnata a trovare una cura,  parallelamente  vengono svolte ricerche sull’impatto psicologico e sociale di questa patologia al fine di progettare interventi mirati per i malati e le famiglie.

Ad oggi, la maggior parte delle cure e dell’assistenza alla persona malata viene fornita dal coniuge (70%) e, generalmente, le coppie adottano due prospettive complementari per affrontare la AD: l’approccio del “Noi”, in cui la coppia descrive e vive l’esperienza come un intero, e l’approccio dell’“Io”, in cui ciascuno dei partner si descrive separatamente in relazione alla malattia. Questo studio ha esaminato le esperienze di undici coppie (5 approccio “Noi ” e 6 “Io”) per capire se ci fossero differenze significative tra i due gruppi riguardo alla salute del paziente e allo stress del caregiver (la persona che se ne prende cura) in relazione alla prospettiva impiegata. Non sono state trovate differenze significative tra i due gruppi relativamente all’abilità cognitiva e funzionale del paziente e neppure rispetto all’ansia, la depressione, il carico di lavoro o la soddisfazione relazionale percepiti dal caregiver. Tuttavia, coloro che utilizzano la prospettiva “Noi” hanno espresso maggiori aspetti positivi del prendersi cura rispetto al gruppo “Io ”. Seppur limitati, questi dati sottolineano l’importanza di fornire un sostegno specifico per le coppie di anziani piuttosto che implementare soluzioni destinate unicamente all’individuo malato. Un aspetto fondamentale degli interventi e dei servizi per la demenza potrebbe essere quello di concentrarsi sul supporto delle capacità e delle relazioni esistenti, mantenendo o aumentando la soddisfazione del rapporto “Io” e rafforzando i punti di forza dell’approccio “Noi”.

Potete trovare l’articolo originale al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28215757