Wilson RS et al. (2010)
Cognitive activity and the cognitive morbidity of Alzheimer disease.
Neurology. 75:990-996.

Negli Stati Uniti è stato condotto uno studio per valutare se la pratica di attività cognitivamente stimolanti possa influire sul declino cognitivo. A tale proposito sono state coinvolte 1157 persone dai 65 anni in su, ogni soggetto è stato periodicamente monitorato nel tempo (circa 10 anni) attraverso approfonditi test neuropsicologici. Ai partecipanti è stato chiesto di indicare la frequenza con cui praticavano alcune attività considerate stimolanti per il cervello quali: vedere la televisione, ascoltare la radio, leggere quotidiani, riviste o libri, giocare a carte, scacchi o risolvere cruciverba o puzzles ed, infine, visitare musei. I risultati hanno dimostrato che la pratica frequente di queste attività è associata ad un rallentamento del declino cognitivo nelle persone sane e ad un’accelerazione in coloro che sono affetti da Demenza di Alzheimer. Questi risultati, che sicuramente meritano un ulteriore approfondimento, suggerirebbero che gli interventi di tipo cognitivo andrebbero effettuati su persone anziane prima che si sviluppi un disturbo, quindi a livello preventivo.

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