A cura di Anna Tarallo

Site-specific phosphorylation of tau inhibits amyloid-β toxicity in Alzheimer’s mice.

Ittner A, Chua SW, Bertz J, Volkerling A, van der Hoven J, Gladbach A, Przybyla M, Bi M, van Hummel A, Stevens CH, Ippati S, Suh LS, Macmillan A, Sutherland G, Kril JJ, Silva AP, Mackay J, Poljak A, Delerue F, Ke YD, Ittner LM.

Science. 2016 Nov 18;354(6314):904-908.

Le placche di beta-amiloide (Aβ) e i grovigli di tau sono le caratteristiche neuropatologiche distintive della malattia di Alzheimer (AD). L’idea prevalente nel settore è che la Aβ induca la fosforilazione di tau, che si accumula di conseguenza in grovigli, inducendo la neurodegenerazione e la AD.
Il gruppo di ricerca coordinato dal Dr. Ittner, dell’università del Nuovo Galles del Sud, Australia, studiando un modello murino della AD, ha dimostrato che nelle fasi precoci della malattia, la fosforilazione della proteina tau sito-specifica inibisce la tossicità di Aβ. Tale processo sarebbe mediato dalla proteina chinasi p38γ e interferirebbe con i complessi post-sinaptici di segnalazione neurotossici impegnati da Aβ.
Nel modello murino studiato, si è osservato che l’esaurimento della proteina p38γ provoca un esacerbazione della sofferenza dei circuiti neuronali, dei deficit cognitivi, e un maggior rischio di letalità, mentre l’aumento di p38γ abolisce queste condizioni. Inoltre, inducendo nei topi la fosforilazione della tau sito-specifica, è stato osservato che la morte neuronale indotta da Aβ viene attenuata e i deficit cognitivi prevenuti; la tau fosforilata sembrerebbe giocare un ruolo neuroprotettivo, contrariamente a quanto ritenuto fino a ora, mettendo quindi in discussione il suo ruolo puramente patogeno nella tossicità neuronale.

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https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27856911