A cura di Giulia Merlin

Combining Cognitive, Genetic, and Structural Neuroimaging Markers to Identify Individuals with Increased Dementia Risk
Payton NM, Kalpouzos G, Rizzuto D, Fratiglioni L, Kivipelto M, Backman L and Laukka EJ.
J Alzheimers Dis. 2018 Jun 4. doi: 10.3233/JAD-180199. [Epub ahead of print]

Dal momento che, ad oggi, non esiste una cura in grado di modificare il decorso della demenza, risulta fondamentale identificarne i fattori di rischio per poter intervenire precocemente tentando di ritardarne l’insorgenza.
Attualmente, sono noti alcuni fattori di rischio quali l’età, la storia familiare, la suscettibilità genetica, l’inattività, il diabete. Uno studio svedese ha voluto valutare quale combinazione di fattori genetici, cognitivi e modificazioni cerebrali fosse la migliore per individuare precocemente le persone che a distanza di anni avrebbero sviluppato demenza.
Sono stati utilizzati i dati di 382 soggetti provenienti da uno studio longitudinale che ha previsto la raccolta di dati clinici, genetici, cognitivi e risonanza magnetica cerebrale (MRI) all’inizio dello studio e follow-up clinici e cognitivi a distanza di 6 anni. Dalla MRI, sono stati estratti il volume dell’ippocampo e delle lesioni della sostanza bianca.
In accordo con i criteri proposti dal Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-IV), 28 partecipanti hanno sviluppato demenza a distanza di 6 anni.
Quando valutati singolarmente, i fattori che sembrano in grado di aumentare il rischio di demenza a distanza di sei anni sono: la ridotta performance nei test di velocità percettiva e l’essere portatori di almeno un allele APOE ε4. Quando si valuta invece la combinazione dei diversi fattori sembra che il rischio aumenti maggiormente in presenza di: (i) almeno un allele APOE ε4; (ii) una ridotta performance nei test di fluenza categoriale e della memoria semantica; (iii) un ridotto volume dell’ippocampo ed un aumento delle lesioni della sostanza bianca. Questa combinazione di marcatori è la migliore, ma non l’unica: gli autori hanno evidenziato come altre combinazioni di due o più dei fattori considerati, siano in grado di identificare soggetti con un aumentato rischio di sviluppare demenza.
Questo studio sottolinea l’importanza di includere due o più fattori dei suddetti per la valutazione del rischio di demenza nella popolazione generale.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29889068