A cura di Martina Montalti

Memory decline accompanies subthreshold amyloid accumulation.
Landau SM, Horng A, Jagust WJ.
Neurology. 2018 Mar 23.

L’estensivo accumulo cerebrale della proteina beta-amiloide (Aβ) è associato a decadimento cognitivo. Tuttavia, la relazione tra le prestazioni cognitive ed il livello corticale di Aβ nelle fasi precoci del suo accumulo è ancora poco esplorata. Un gruppo di ricerca statunitense dell’Università della California ha indagato i cambiamenti nel livello di Aβ in soggetti sani (HC) durante un arco di tempo di 6 anni. L’obiettivo è stato quello di osservare sia se il livello di Aβ all’inizio dello studio avesse un’influenza sull’andamento della proteina nel corso del tempo, sia se l’accumulo di Aβ fosse associato alle prestazioni ai test di memoria e di funzioni esecutive.
A tale scopo sono stati selezionati 199 soggetti HC (55-70 anni), dei quali erano disponibili un’immagine di risonanza magnetica (MRI) all’inizio dello studio, le immagini di tomografia ad emissione di positroni (PET) per la quantificazione di Aβ e le valutazioni neuropsicologiche, sia all’inizio dello studio che ogni 24 mesi fino a 6 anni. I soggetti sono stati divisi in positivi o negativi in base all’esito della prima PET per la Aβ.
I risultati mostrano che i negativi (N=142) avevano due andamenti di accumulo di Aβ ben distinti: gli “accumulatori”, i cui livelli di Aβ mostravano un incremento nel tempo e i “non accumulatori”, che rimanevano stabili o presentavano un lieve decremento. Nei positivi (N=57), invece, le traiettorie di Aβ riflettevano solamente un aumento nel tempo, che risultava essere circa due volte più consistente rispetto ai soggetti negativi “accumulatori”.
L’aumento dei livelli di Aβ ha mostrato un effetto sulle prestazioni di memoria sia nei negativi che nei positivi, con un effetto più marcato in questi ultimi.
In conclusione, l’accumulo di Aβ è associato a declino cognitivo sia nei soggetti positivi, sia nei soggetti negativi ma con valori vicini alla soglia. Questi ultimi, potrebbero essere considerati il target in futuri progetti di ricerca volti a studiare l’AD preclinico in una fase ancora più precoce, quella “pre-positiva”.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29572282