A cura di Cristina Festari

Secondo un interessante studio recentemente pubblicato da un team di ricercatori italiani coordinati dell’IRCCS San Raffaele di Milano, parlare più di una lingua può aiutare il cervello a resistere agli effetti della malattia di Alzheimer (AD).
I ricercatori hanno analizzato specifici indici cerebrali indagabili con l’esame PET in 85 pazienti affetti da AD, dei quali 45 bilingui tedesco-italiano e 40 monolingui. Dal confronto dei due gruppi è emerso che i pazienti bilingui sono in media più vecchi di 5 anni rispetto e ottengono punteggi più alti in alcuni test cognitivi volti a valutare la memoria verbale e visuo-spaziale. L’uso della PET ha inoltre svelato che chi parla due lingue, a fronte di una migliore performance cognitiva, presenta tuttavia una maggiore riduzione del consumo glucidico cerebrale e un aumento della connettività nel controllo esecutivo.
Questo significa che il cervello delle persone bilingui, pur manifestando segni più gravi di sofferenza dovuti all’AD, ha sviluppato nuove e più diffuse connessioni sinaptiche che fungono da meccanismi neuroprotettivi di compensazione contro la neurodegenerazione.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28137833