Dicono di noi

2022

La Voce del Popolo (Ottobre 2022)

Presentato il registro per la salute del cervello

 

Presentato a Brescia il registro italiano per la salute del cervello, promosso dall’Irccs Centro San Giovanni di Dio – Fatebenefratelli: iscrivendosi, si ha accesso, presso centri esperti, a studi di intervento farmacologici o non farmacologici, per ridurre il rischio di sviluppare sintomi cognitivi legati alla malattia di Alzheimer o ad altre forme di demenza

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2021

La Repubblica (giugno 2021)

Alzheimer, preservare la memoria con la stimolazione magnetica

La tecnica di neuromodulazione rTMS (stimolazione magnetica transcranica ripetuta) è in grado di modulare, mediante l’applicazione di ripetuti impulsi magnetici, la comunicazione tra le aree della rete neuronale chiamata DMN (default mode network), in modo da prevenire la sintomatologia della malattia di Alzheimer?

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Vanity Fair (aprile 2021)

Alzheimer, nella buccia del limone una possibile cura preventiva per la perdita di memoria

L’Irccs Fatebenefratelli di Brescia avvia uno studio pilota per valutare l’effetto di un particolare fitocomplesso estratto dalla buccia del limone sul declino cognitivo e la perdita di memoria nei soggetti anziani. Intervista alla Dott.ssa Samantha Galluzzi.

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2020

quotidianosanita.it (novembre 2020)

Dal microbiota all’alzheimer: c’è la prova. Lo studio italiano

Confermata la correlazione, nell’uomo, tra uno squilibrio del microbiota intestinale e lo sviluppo delle placche amiloidi nel cervello, che sono all’origine dei disturbi neurodegenerativi caratteristici della malattia di Alzheimer. Intervista al Prof. Giovanni Frisoni e alla Dott.ssa Moira Marizzoni

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2018

Affaritaliani.it (ottobre 2018)

Alzheimer, Frisoni: “I batteri sono un terzo organo”

La correlazione tra flora batterica e cervello è fondamentale. Con le conoscenze attuali possiamo dire che i batteri sono un terzo organo. Sono tanto importanti quanto il fegato, il cuore, il cervello, il pancreas, perché producono una serie di sostanze che entrano in circolo nell’organismo, e sono influenzati a loro volta da quello che succede negli altri organi del corpo umano. Quindi si comportano a tutti gli effetti come uno degli organi, che dialoga costantemente con tutti gli altri. Stiamo conducendo un importante studio sui prodotti dell’intestino e abbiamo già notato molto differenze tra volontari sani del campione di controllo. Ci vorrà del tempo per capire il meccanismo esatto. Intanto, nella ricerca di base, in laboratorio su topi transgenici, il prossimo anno faremo il trapianto fecale per testare l’attecchimento.

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2017

La Repubblica (settembre 2017)

L’Alzheimer si combatte giocando d’anticipo

Vent’anni di ricerche non hanno dato una cura efficace. Ma gli scienziati hanno capito perché: “abbiamo iniziato la terapia troppo tardi”. Così si apre una nuova strada: fermare la demenza ai primi segni colpendo le cause direttamente nel cervello. «Aspettare i sintomi per trattare l’Alzheimer è come aspettare che una persona abbia un infarto prima di curargli l’ipertensione: a quel punto, non è che abbassando la pressione si ripara il cuore,» spiega il professor Giovanni Frisoni, Direttore della Memory Clinic e del Laboratorio di Neuroimmagine dell’Invecchiamento, Università di Ginevra, e ex direttore scientifico Irccs Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, Brescia.

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Affaritaliani.it (settembre 2017)

La dieta influenza l’equilibrio dei batteri pro-Alzheimer

Un nuovo filone della ricerca sulle demenze sta chiarendo il ruolo chiave dei batteri intestinali nei processi infiammatori che circondano i neuroni. Lo scienziato italiano Giovanni Frisoni, Professore in Neurosciences Cliniques, responsabile della Clinique Mémoire, Hopitaux universitaires e Université de Genève, nonché massimo esperto di Neuro-Immagine ascoltato nei consessi internazionali, coordina uno studio articolato tra il polo di Ginevra e l’ospedale Fatebenefratelli di Brescia.

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2014

Affaritaliani.it (agosto 2014)

Alzheimer, nuovo standard d’indagine radiologica

Prevenzione e diagnosi precoce dell’Alzheimer possono davvero salvare il cervello. Gli scienziati hanno messo a punto, unendo le forze di centri di eccellenza nel mondo, un nuovo standard per la diagnosi certa. “Non ci saranno errori di misura – precisa il Professore Giovanni Frisoni, Direttore della Memory Clinic e del Laboratorio di Neuroimmagine dell’Invecchiamento, Università di Ginevra, e Direttore scientifico Irccs Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, Brescia – , la diagnosi è sempre nelle mani del clinico, ma di certo gli forniamo lo strumento esatto per valutare se la regione del cervello coinvolta nella fase iniziale della malattia di Alzheimer, l’ippocampo, ha le dimensioni che vengono associate all’Alzheimer”.

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2013

Neurology (novembre 2013)

Quale test è il migliore per la diagnosi e la prognosi di Malattia di Alzheimer?

La pagina dedicata ai pazienti dell’autorevole rivista “Neurology” ha pubblicato una recensione del recente articolo “Imaging markers for Alzheimer disease: which vs how” prodotto dal nostro istituto e dedicato all’incertezza legata i risultati di un test, quando questo non sia standardizzato, in un campo delicatissimo ed in costante movimento com’è quello della ricerca sulla diagnosi della malattia di Alzheimer e sulla capacità prognostica di alcuni marcatori attualmente disponibili sul mercato. La strada da fare è ancora molta ma la comprensione profonda di un problema è il primo e più importante passo verso la sua soluzione.

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Corriere Della Sera (ottobre 2013)

Ho portato il mio cervello in un paradiso ai Caraibi

È un articolo interessante e, per certi versi, molto toccante e sicuramente attualissimo quello di Michele Farina uscito pochi giorni fa sul Corriere della Sera. Parla della Malattia di Alzheimer come nessuno, in Italia, ha forse avuto il coraggio di fare prima, spiegando la malattia dal punto di vista scientifico, con il supporto del Dottor Frisoni, neurologo e vice direttore scientifico del Centro Nazionale Alzheimer di Brescia e da pochissimo a capo del Programma sui Disordini Cognitivi alla Clinica Universitaria di Ginevra ma anche, e soprattutto, dal punto di vista umano, sdoganando paure e tabù di chi, a causa della malattia, invece dei capitali da riciclare, all’ “estero” ci ha portato il cervello e adesso non sa o non può più riaverlo indietro.ù

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Corriere Della Sera – Edizione di Brescia (febbraio 2013)

Un cervello virtuale contro l’Alzheimer

“Vogliamo costruire un filmato di quel che succede nel cervello. E contribuire così allo sviluppo di un modello di encefalo che permetta di curare malattie come l’Alzheimer”. A parlare è Giovanni Battista Frisoni, vicedirettore scientifico dell’Istituto di Ricerca e Cura (Irccs) San Giovanni di Dio di Brescia, in pool assieme ad altri 87 centri di ricerca europei per un progetto comunitario che mira a raccogliere su un solo supercomputer gli studi di tutti i centri. L’obiettivo è riprodurre il cervello e il suo funzionamento su un sistema informatico all’avanguardia. Così da approfondire il funzionamento dell’encefalo e simulare l’evoluzione delle malattie neurodegenerative.

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Gonews.it (gennaio 2013)

Human Brain Project

Arriva dall’Italia un forte contributo a una delle sfide più straordinarie della scienza moderna: mettere insieme tutte le conoscenze disponibili sul cervello umano, ricostruendo il suo funzionamento su avanzatissime piattaforme informatiche. L’obiettivo è trovare così le cure per le malattie degenerative del sistema nervoso, ma anche dar vita a supercomputer intelligenti. La Commissione Europea ha comunicato il finanziamento a Human Brain Project (HBP), coordinato dal neuroscienziato Henry Markram dell’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, cui partecipano ottantasette istituti di ricerca europei e internazionali, tra questi l’Università di Firenze con il LENS (Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non lineare), il Politecnico di Torino, l’Università di Pavia, l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Fatebenefratelli di Brescia e il Consorzio Interuniversitario CINECA di Bologna.

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2012

Il Sole24ore Sanità (ottobre 2012)

La malattia di Alzheimer (AD) rappresenta la causa più comune di demenza e la ricerca si sta focalizzando sull’individuazione dei marcatori precoci di malattia per identificare i malati il più precocemente possibile, per poter così intervenire in uno stadio in cui il danno neurodegenerativo non è ancora così esteso. La volumetria dell’ippocampo misurata su risonanza magnetica è universalmente riconosciuta come un marcatore di rilievo per l’AD, ma ad oggi non esiste un criterio univoco per la definizione di tale misura. “A Harmonized Protocol for Hippocampal Volumetry: an EADC-ADNI effort” è un progetto finanziato dall’Alzheimer’s Association che ha l’obiettivo di sviluppare e validare un protocollo standardizzato per la misurazione della volumetria ippocampale, che consentirà quindi di confrontare questa misura attraverso tutti gli studi internazionali.

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Corriere Della Sera – Edizione di Bescia (ottobre 2012)

Beta Amiloide e Alzheimer: al Fatebenefrtelli di Brescia un nuovo studio che coinvolgerà pazienti anziani sottoposti ad intervento chirurgico.

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Salute & Benessere (ottobre 2012)

Come fotografare la Malattia di Alzheimer attraverso un nuovo test che utilizza la Tomografia ad emissione di Positroni (PET). In partenza un nuovo studio presso l’IRCCS Fatebenefratelli.

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Avvenire.it (ottobre 2012)

La malattia di Alzheimer e la ricerca compiono un passo avanti; un nuovo test proverà ad identificare l’Alzheimer in 80 persone anziane sottoposte ad intervento chirurgico per frattura del femore, di cui la metà con stato confusionale acuto post-operatorio. Lo studio è in partenza presso il nostro Istituto.

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Rai.TV – Rai Parlamento Spaziolibero (ottobre 2012)

È on line il video di una decina di minuti girato presso il nostro Istituto in occasione dell’XI Congresso AFaR – Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca – che si è svolto a Brescia dal 10 al 12 settembre 2012 e dedicato allo stato dell’arte nella ricerca sulle malattie mentali in Italia e in Europa.

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LaStampa.it (settembre 2012)

Si è svolta ieri a Brescia la prima edizione della Brixia Half Marathon. La mezza maratona, promossa dal nostro Istituto e organizzata dal Millennium Sport&Fitness all’interno di “Muoviamoci”, iniziativa che va avanti fino al 24 settembre per aiutare la ricerca sull’Alzheimer, ha visto circa 500 atleti al via.

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Giornale di Brescia.it (settembre 2012)

Successo di partecipanti e di pubblico per la Brixia Half Marathon, che si è corsa nel centro di Brescia. La mezza maratona, promossa anche dal nostro istituto e organizzata dal Millennium Sport&Fitness all’interno di “Muoviamoci”, iniziativa che va avanti fino al 24 settembre per aiutare la ricerca sull’Alzheimer, ha visto al via più di 500 atleti, per una gara competitiva e una non competitiva.

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Bresciaoggi.it (settembre 2012)

Una settimana di sport e solidarietà contro l’alzheimer: “Millennium Sport & Fitness” rinnova il suo impegno annuale nella raccolta fondi per il sostegno alla ricerca contro l’alzheimer. “Muoviamoci2012”, di cui sono testimonial Ambra Angiolini, Francesco Renga e Daniela Merighetti, giunge alla sua decima edizione e avrà luogo dal 15 al 24 settembre: in questo arco di tempo basterà recarsi alla reception del Millennium. in Via Vittime Civili di Guerra 10 a Brescia, scegliere una giornata di attività e donare dieci euro per parteciparvi. La manifestazione, che dal 2003 ha permesso di donare all’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Fatebenefratelli di Brescia, una somma di denaro pari a 175 mila euro, prenderà ufficialmente avvio sabato 15 con la cronoscalata ciclistica del Monte Maddalena, preceduta da una cicloturistica aperta a tutti e svolta in collaborazione con Brescia Mobilità. Il clou sportivo dell’iniziativa sarà però la “Brixia half marathon”, la cosiddetta “maratonina” di natura competitiva, lunga 21 chilometri e che attraversa le principali strade della città, promuovendone così le bellezze storiche e artistiche. Per tutte le altre informazioni è possibile visitare il sito internet in cui appare l’articolo.

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Il Sole24ore Sanità (maggio 2012)

L’Alzheimer, complessa condizione caratterizzata da morte neuronale e perdita di sinapsi progressiva con conseguente disabilità e morte per immobilità in 10-15 anni, è tra le malattie che chiedono ai medici un grande sforzo per superare barriere cliniche, scientifiche e geografiche alla ricerca di una cura definitiva per tutti i malati. Sono in corso in tutto il mondo studi volti a raccogliere quanti più dati di neuroimmagine sia possibile allo scopo di sviluppare marcatori sensibili alla prognosi ed alla diagnosi della malattia. Prima questi database verranno sviluppati, meglio sarà. NeuGrid, un progetto finanziato dalla Commissione Europea con 2,8 milioni di euro per 3 anni, punta proprio a questo: mettere a disposizione di tutti i ricercatori europei un’infrastruttura digitale che permetta di raccogliere ed archiviare ingenti quantità di immagini tridimensionali di scansioni cerebrali e dati clinici. Il Google per le immagini del cervello” sta finalmente diventando una realtà, promossa anche dal nostro istituto.

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Affaritaliani.it (maggio 2012)

La presenza e la distribuzione della Beta-amiloide, la sostanza che causa i deficit cognitivi e comportamentali nel cervello dei malati di Alzheimer è stata visualizzata per la prima volta a Stoccolma nel 2006 dalla Professoressa Agneta Nordberg, mediante una particolare tecnica PET (tomografia ad emissione di positroni) che permette di rilevare l’iniziale accumulo di Beta-amiloide nel cervello di individui asintomatici (in un momento in cui le cellule cerebrali rimangono ancora intatte). Durante lo Springfield Symposium saranno messe a disposizione della comunità scientifica le potenzialità diagnostiche di questi nuovi marcatori di amiloide, ma non solo! Altri importanti progressi nell’identificazione precoce della malattia attraverso esami del liquido cerebrospinale (CSF), marcatori e neuroimaging, saranno ampiamente discussi, anche dai nostri esperti dell’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia.

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La Repubblica (aprile 2012)

Il farmaco Florbetapir della Eli Lilly che si lega alle placche di beta amiloide cerebrali responsabili della Malattia di Alzheimer, rendendole visibili attraverso una tomografia ad emissione di positroni (PET) è stato approvato dalla Food and Drug Adminitration americana. Il Dott. Frisoni, vice direttore scientifico del nostro istituto, spiega quale sarà, a questo punto, il futuro prossimo della demenza.

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Alzheimer’s Association (marzo 2012)

L’obiettivo di GAAIN – Global Alzheimer’s Association Interactive Network – una rete globale ed interattiva dedicata alla ricerca sulla malattia di Alzheimer, è quello di innovare le modalità di condivisione e di accesso ai dati neuroscientifici da parte degli scienziati di tutto il mondo, connettendo ricercatori europei ed americani e focalizzandoli sulla ricerca di una cura per questa e per le altre malattie neurodegenerative. Lanciato dall’Alzheimer Association in collaborazione con il Laboratorio di Neuroimmagine dell’Università della California e il nostro Istituto, GAAIN svilupperà una rete di interscambio dati aperta ai ricercatori interessati ad unire gli sforzi nell’ottica del benessere comune.

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Il Sole24ore on line (febbraio 2012)

La rete europea di diagnosi online per l’Alzheimer, neuGRID, diventa mondiale: grazie al supporto delle Nazioni Unite, il progetto europea coordinato dal nostro istituto , che archivia e analizza ampi database di scansioni cerebrali in 3D per lo studio dell’Alzheimer, convergerà con altri due progetti di infrastrutture elettroniche americane verso un’unica piattaforma interoperativa.

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Treccani.it (febbraio 2012)

Il nostro Progetto di cloud computing NeuGRID entra di diritto nel patrimonio scientifico nazionale ed internazionale e viene ripreso dalla prestigiosa Enciclopedia Treccani.

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2011

Armando Editore (dicembre 2011)

Il nostro Centro ha tradotto ed adattato il libro del dott. Sabbagh interamente dedicato alla malattia di Alzheimer.

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Coalition Against Major Diseases (CAMD) – An important milestone for the quest of a cure (29/09/2011)

the Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) of the European Medicines Agency has issued a positive qualification opinion regarding low hippocampal volume (atrophy) at Magnetic Resonance Imaging for use in Regulatory Clinical Trials in Pre-dementia stage of Alzheimer’s Disease.

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Corriere dela Sera.it Salute – Capire l’Alzheimer (21/09/2011)

In dodici brevi video le risposte alle domande più frequenti dei familiari. Per capire meglio il morbo di Alzheimer le risposte alla familiare di un malato del dottor Giovanni Frisoni, Vice Direttore Scientifico del Centro Alzheimer – IRCCS Fatebenefratelli di Brescia

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Alzheimer Research Forum – Networking for a cure  (08/08/2011)

Standardizing hippocampal volumetry: an EADC – ADNI initiative

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Congresso AAICAD11 di Parigi (Luglio 2011)

Il nostro Centro partecipa con 14 lavori scientifici ed altre attività al meeting mondiale dedicato alla malattia di Alzheimer

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Neurology (Luglio 2011)

Giovanni Frisoni, un innovatore con la “testa tra le nuvole”; il profilo del nostro Vice Direttore Scientifico

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Seminario al Parlamento Europeo (26/01/2011)

L’infrastruttura di neuroimaging neuGRID accelera in maniera sensazionale il ritmo della ricerca sull’Alzheimer e su altre malattie neurodegenerative

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2010

Alzheimer Assocation – ISTAART (30/09/2010)

Young scientists a priority for the Neuroimaging Professional Interest Area

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2009

Corriere Salute (29/11/2009)

Uno studio sul cervello dei killer psicopatici

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Giornale di Brescia (7/12/2009)

Uno studio Europeo a Brescia per aiutare lo sviluppo dei nuovi farmaci per l’Alzheimer

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