A cura di Michela Rampini

The Relationship Between Cognitive Reserve and Creativity. A study on American Aging Population
Colombo B, Antonietti A, Daneau B.
Frontiers in Psychology. 2018 May 9:764.

L’ipotesi della riserva cognitiva sostiene che il cervello cerca attivamente di far fronte ai danni neuronali usando reti alternative di processamento dell’informazione pre-esistenti o adottando approcci compensatori. Questo processo è rilevante non solo quando esordiscono i primi sintomi di demenza o di altre malattie neurologiche legate all’invecchiamento, ma anche nel normale processo di invecchiamento cerebrale. Molti degli indicatori che i ricercatori utilizzano per valutare la riserva cognitiva (es. il grado di istruzione, l’attività lavorativa svolta e il coinvolgimento in attività cognitivamente stimolanti) si rifanno al concetto di “flessibilità di pensiero”. Il presente studio americano, condotto in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha indagato l’esistenza di una relazione tra riserva cognitiva e creatività, abilità che richiede appunto flessibilità di pensiero. Lo studio ha coinvolto 72 soggetti americani con un’età compresa tra i 42 e i 78 anni. I ricercatori hanno valutato la loro riserva cognitiva, raccogliendo informazioni relative agli indicatori menzionati precedentemente e la performance a dei test di intelligenza, e la loro creatività con un test costruito appositamente in cui veniva chiesto ai soggetti di fornire il maggior numero di risposte possibili a determinati stimoli. I risultati hanno evidenziato che punteggi più alti ai test di intelligenza correlano con migliori performance creative. Inoltre, le persone con un lavoro creativo (es. musicisti, professori, artisti) a differenza di quelle con un’occupazione routinaria (es. tecnici di laboratorio, impiegati, cassieri) possiedono una riserva cognitiva più elevata. Sembrerebbe dunque che non sia tanto il grado di complessità dell’attività lavorativa ad aumentare la riserva cognitiva quanto piuttosto la componente creativa richiesta da ciascuna attività.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29875716