A cura di Anna Mega

È noto come l’età, elevati livelli di beta-amiloide a livello cerebrale (Aβ) e la presenza dell’allele ԑ4 del gene APOE rappresentino fattori di rischio per la malattia di Alzheimer. Ciò che è meno chiaro è come queste variabili siano associate al declino mnesico e all’età in cui esso si manifesta.  Ad indagarlo sono stati gli autori di uno studio pubblicato su JAMA Neurology. A tal fine 447 persone, di età media pari a 72 anni e senza disturbi cognitivi al momento dell’arruolamento, sono state sottoposte a determinazione del genotipo APOE, tomografia ad emissione di positroni con tracciante per l’amiloide (PiB-PET) e test neuropsicologici per la valutazione della memoria episodica per un periodo di 72 mesi. I risultati hanno mostrato come il declino mnesico acceleri, in rapporto all’età, in chi risulta positivo all’amiloide e tale accelerazione è di grado maggiore nei portatori dell’allele ԑ4 rispetto ai non portatori (non-ԑ4). Nello specifico, per gli ԑ4 una accelerazione del declino mnesico si osserva poco dopo la sua insorgenza a circa 64 anni, mentre per i non-ԑ4 a circa 76 anni. La sola presenza di ԑ4 non è invece risultata associata a declino mnesico età-correlato. Le tre variabili considerate dallo studio (età, Aβ, ԑ4) potranno essere utili a medici e ricercatori per una stima del rischio di declino mnesico in fase preclinica di malattia di Alzheimer.

È possibile visionare l’articolo originale al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29356823